In Italia sono allevati Bedlington Terrier di gran pregio, ma il loro numero è decisamente ridotto. Dalle statistiche dei cani iscritti negli anni recenti al libro genealogico dell’ENCI risulta un picco nel 2018… ma con soli 37 soggetti.

foto in copertina: P. Ferrato
Il Bedlington Terrier è originario del Northumberland, regione al nord dell’Inghilterra, al confine con la Scozia, il cui tipico paesaggio si compone di grandi spazi aperti e ripide alture con tratti scoscesi e rocciosi. La struttura morfologica di questo terrier è stata modellata per rispondere alle sfide che questo tipo di territorio presenta ad un cane il cui impiego principale è sempre stato la caccia a conigli e lepri. Non a caso il Bedlington abbina le doti di un levriero a rincorrere la preda all’abilità e determinazione di un terrier da tana. La conformazione del tronco, del bacino e degli arti gli consente di galoppare a velocità sostenuta e per lunghi tratti, sempre pronto a bruschi e repentini cambi di direzione. Le costole piatte, lo sterno abbassato fino ai gomiti e la flessibilità del corpo gli consentono di infilarsi e districarsi nelle tane delle prede e negli spazi più ristretti. La formidabile dentatura di cui è provvisto, insieme al carattere tenace, non gli fanno mollare la presa. Mai. Questa è l’immagine del Bedlington che dovremmo tenere sempre a mente, la più autentica e fedele allo spirito di questa razza.
Come descrivere il carattere del Bedlington? Dicendo che è un terrier… e questo dovrebbe bastare! Nonostante l’aspetto mite, gentile e molto dignitoso, ha in realtà un gran temperamento: coraggioso e determinato, vivace e intelligente, ma anche cocciuto e testardo. Se gliene si da la possibilità, non esiterà a lanciarsi all’inseguimento di una preda (lepri, furetti, volpi, ma anche biciclette, postini, runner…), a tuffarsi in un fosso, a infilarsi in una tana o fra cespugli di rovi, ad inerpicarsi su un pendio. Eppure è anche un cane estremamente affettuoso con la sua famiglia umana, un po’ pagliaccio, un po’ opportunista, sempre pronto a condividere una serata pigra disteso sul miglior divano di casa.
A conferire alla testa del Bedlington il caratteristico profilo convesso è in realtà l’abbondante e fitto ciuffo di pelo che la ricopre e che è sapientemente modellato dalle mani del toelettatore professionista (perché non è per niente facile toelettare questa razza). In realtà questo “look” serve a sottolineare un tratto morfologico tipico, cioè l’assenza di stop fra muso e cranio: la linea che va dall’occipite alla punta del naso è diritta e senza interruzioni.
Il Bedlington ha denti grandi, con una chiusura a forbice: gli incisivi superiori si sovrappongono con stretto contatto a quelli inferiori e, insieme ad una mandibola molto forte, assicurano una presa formidabile sulle prede.
Altrettanto caratteristica del profilo del Bedlington è la linea dorsale leggermente arcuata all’altezza dei reni, alla quale corrisponde nella linea inferiore il ventre retratto tipico dei levrieri. È questo tratto morfologico ad assicurare al Bedlington potenza e velocità nella corsa.
Uno dei tratti più affascinanti del Bedlington è il tipico movimento che appare quasi “molleggiato”. Questo cane si muove a piccoli passi, leggeri ed elastici, accompagnati da un caratteristico rollio che si accentua quando prende velocità. Grazie alla sua morfologia, la linea dorsale arcuata e il ventre retratto, il Bedlington è un galoppatore nato; inoltre, la peculiare conformazione degli arti anteriori, con gli appiombi a terra più vicini che alle spalle, gli consente bruschi e repentini pivot a cambi di direzione in corsa.
Il piede del Bedlington è diverso da quello di molte altre razze da caccia. Anche in questo caso è stata la conformazione del terreno del Northumberland a determinarne le caratteristiche. Si tratta di “un piede di lepre con cuscinetti spessi e ben serrati”, recita lo standard. E’ proprio il tipo di piede che consente al cane di arrampicarsi e aggrapparsi a terreni rocciosi, scavare buche e tane, galoppare a gran velocità in sicurezza.
Il mantello del Bedlington è molto caratteristico. E’ costituito da due tipologie di pelo: una più soffice e chiara, sulla testa e sugli arti, una più dura e scura sul dorso, la cui funzione è di riparare il cane dalla pioggia. Il pelo appare ben sollevato sulla pelle, staccato dal corpo. Il pelo più morbido tende ad arricciare, soprattutto sulla testa, sul collo e sul dorso, i peli duri, invece, sono diritti. Il colore del mantello è un altro tratto molto particolare di questa razza. Esistono tre colorazioni: il blue (blu), il liver (fegato) e il sandy (sabbia). Alla nascita, i cuccioli mostrano distintamente queste colorazioni, ma progressivamente il mantello si schiarisce fino ad apparire quasi bianco.
Toelettatura - Gino
Il mantello del Bedlington Terrier richiede una cura costante. Per rimuovere il pelo morto e sciogliere eventuali nodi, va spazzolato almeno un paio di volte la settimana con un cardatore a denti morbidi e successivamente un pettine, proteggendo il pelo con uno spray di buona qualità. Nel caso di soggetti da esposizione, il pelo va condizionato e il taglio regolato almeno mensilmente da un professionista. Consiglio un bagno di mantenimento, che può essere fatto anche in casa, ogni quindici giorni con uno shampoo delicato, a cui far seguire un balsamo nutriente da tenere in posa per qualche minuto (aiuterà ad evitare il formarsi di nodi e feltri). In commercio si trova una varietà di prodotti di ottima qualità, naturali e adatti alle specifiche esigenze di questi cani. Dopo aver tolto l’eccesso d’acqua con un asciugamano o il panno apposito, il pelo va asciugato con un phon ad aria tiepida, aiutandosi con il cardatore. Infine, va passato il pettine su tutto il pelo per verificare l’assenza di nodi; qualora ve ne fossero, sarà necessario ricorrere nuovamente al cardatore per scioglierli. Per il taglio del pelo e per la toelettatura da esposizione, consiglio di rivolgersi ad un professionista. Il pelo, infatti, va trattato in alcune zone con la tosatrice – l’orecchio, la coda, il sottogola, ad esempio; altre zone richiedono un sapiente lavoro di forbice, che deve seguire precisi passaggi – la testa e il dorso, ad esempio, da cui dipende molto del caratteristico aspetto di questa razza.
In Italia sono allevati Bedlington Terrier di gran pregio, ma il loro numero è decisamente ridotto. Dalle statistiche dei cani iscritti negli anni recenti al libro genealogico dell’ENCI risulta un picco nel 2018… ma con soli 37 soggetti.
Esiste una collana di racconti per bambini che ha per protagonista un Bedlington Terrier: The Adventures of Bobby, the Bedlington Terrier, dello scrittore inglese Frank Robinson.
L’artista scozzese contemporaneo Craigie Aitchison, le cui opere sono visibili anche alla Tate Gallery di Londra, fu un grande appassionato di Bedlington Terrier, di cui ebbe esemplari per quasi trent’anni e che ritrasse in molte sue opere.
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